Forme e obiettivi dell'impatto della terapia del viaggio

La moderna psicologia pratica, come ogni campo professionale, cerca di stare al passo con i tempi. L'accelerazione dei ritmi di vita nelle grandi città, l'elevato carico psicofisico, l'aumento dei compiti professionali e familiari rendono particolarmente importante fornire un aiuto psicologico che possa essere svolto a distanza e, se possibile, non interrompa il ritmo naturale e abituale della vita e del lavoro.

La terapia di viaggio è una di queste aree di aiuto psicologico. Ci permette di combinare il turismo, lo sport e il viaggio con il rilassamento psicologico, la distensione e la risoluzione dei conflitti intrapersonali ed emotivi. Il risultato della terapia di viaggio è una ristrutturazione intellettuale ed emotiva della personalità, una nuova esperienza sociale e lo sviluppo delle risorse intrapersonali necessarie per risolvere la situazione problematica.

Gli antropologi considerano i viaggi turistici dell'uomo moderno come l'equivalente secolare delle celebrazioni sacre, dividendo il tempo nelle culture tradizionali in due periodi: il tempo sacro delle vacanze, con il rituale associato all'immagine archetipica del "viaggio dell'eroe", e il tempo mondano dei doveri quotidiani. In questo modo è possibile combinare l'archetipo del "Viaggio dell'Eroe" – utilizzato attivamente in psicoterapia (S. Gilligan, R. Dilts, 2012; J. Campbell, 2007) – e il viaggio reale, vissuto nel tempo presente.

Nel nostro precedente articolo [1], ci siamo concentrati sull'analisi delle motivazioni e dei bisogni delle persone che combinano turismo e scopi psicoterapeutici. Questo documento presenta osservazioni sulle forme di terapia del viaggio.

In realtà, qualsiasi viaggio, qualsiasi viaggio turistico può essere visto come un "Viaggio dell'Eroe" archetipico e risponde a finalità psicoterapeutiche generali: alleviare la tensione psicologica, permettere nuove esperienze, stabilire nuovi legami sociali, ecc.

Oltre agli obiettivi generali, il turismo contribuisce anche agli obiettivi terapeutici privati. L'escursionismo sportivo può essere visto come un intervento orientato al corpo, che allevia i crampi emotivi e risponde alle esperienze stressanti attraverso un'intensa attività fisica.

Le escursioni, i "safari fotografici" e altri tipi di turismo "verde" e gli incontri con rarità storiche ed etnografiche permettono di rispondere alle esperienze emotive in un modo molto simile a quello utilizzato nell'arteterapia, ovvero attraverso la catarsi e la sublimazione derivanti dall'interazione con nuove immagini.

Il turismo nostalgico e romantico, il viaggiare per un "Incontro" – con un idolo o una persona importante – accresce il senso di autoidentità. Un obiettivo correlato – il rafforzamento di sé attraverso attività significative – può essere raggiunto attraverso la terapia dei viaggi d'affari (gastronomia, turismo industriale, shopping, turismo religioso).